Rischio Alluvione

Dettagli della notizia

Le alluvioni sono tra le manifestazioni più tipiche del dissesto idrogeologico e si verificano quando le acque di un fiume non vengono contenute dalle sponde e si riversano nella zona circostante arrecando danni a edifici, insediamenti industriali, vie di comunicazione, zone agricole.

Descrizione

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COS’È UN’ALLUVIONE?

L’alluvione è l’allagamento di un’area dove normalmente non c’è acqua. A originare un’alluvione sono prevalentemente piogge abbondanti o prolungate. Le precipitazioni, infatti, possono avere effetti significativi sulla portata di fiumi, torrenti, canali e reti fognarie. Un corso d’acqua può ingrossarsi fino a esondare, cioè straripare o rompere gli argini, allagando il territorio circostante. Non tutti i corsi d’acqua, però, si presentano e si comportano allo stesso modo.

Le alluvioni sono fenomeni naturali, tuttavia tra le cause dell’aumento della frequenza delle alluvioni ci sono senza dubbio l’elevata antropizzazione e la diffusa impermeabilizzazione del territorio, che impedendo l’infiltrazione della pioggia nel terreno aumentano i quantitativi e le velocità dell’acqua che defluisce verso i fiumi. La mancata pulizia di questi ultimi e la presenza di detriti o di vegetazione che rendono meno agevole l’ordinario deflusso dell’acqua sono un’altra causa importante.

È possibile ridurre i rischi di conseguenze negative derivanti dalle alluvioni sia attraverso interventi strutturali quali argini, invasi di ritenuta, canali scolmatori, drizzagni, sia attraverso interventi non strutturali, come quelli per la gestione del territorio o la gestione delle emergenze: in quest'ultimo caso, sono fondamentali la predisposizione del sistema di allertamento, la stesura dei piani di emergenza, la realizzazione di un efficiente sistema di coordinamento delle attività previste nei piani stessi.

In particolare, un efficiente sistema di allertamento basato su modelli di previsione collegati ad una rete di monitoraggio è fondamentale per allertare gli organi istituzionali presenti sul territorio con il maggior anticipo possibile e ridurre l’esposizione delle persone agli eventi nonché limitare i danni al territorio attraverso l’attuazione di misure di prevenzione in tempo reale. Tra queste si ricordano le attività del presidio territoriale idraulico e la regolazione dei deflussi degli invasi presenti nel bacino per laminare la piena.

DOVE SONO INDICATE LE AREE A RISCHIO?

Il rischio alluvione è molto diffuso in Italia. Le aree che possono essere interessate dallo straripamento di fiumi di grandi dimensioni sono individuate dal Pai – Piano di assetto idrogeologico – realizzato dall’Autorità di Bacino o dalla Regione. Il Comune elabora il Piano di protezione civile tenendo conto delle informazioni del Pai e di eventuali altri studi sulle aree a rischio. Il Piano comunale deve indicare anche quali sono le aree alluvionabili a causa di piccoli fiumi, fiumi tombati, fiumare e reti fognarie, includendo situazioni potenzialmente critiche in corrispondenza di argini, ponti, sottopassi e restringimenti del corso d’acqua.

LE ALLUVIONI SI POSSONO PREVEDERE?

Più grande è il corso d’acqua, più aumenta la capacità di previsione. L’innalzamento del livello delle acque in un fiume di grandi dimensioni – come l’Arno, il Tevere o il Po – è infatti un fenomeno che avviene lentamente, da diverse ore a più giorni. Ciò consente un monitoraggio costante e soprattutto azioni di prevenzione. Al contrario, il livello delle acque di piccoli fiumi o torrenti può crescere molto rapidamente, lasciando tempi di intervento ridotti. In questi casi – come per le fiumare, i fiumi tombati e le reti fognarie – non sempre siamo in grado di prevedere eventuali allagamenti, tanto meno quando e dove si verificheranno. Le previsioni meteo, da cui dipendono le previsioni delle alluvioni, ci indicano infatti solo la probabilità di precipitazioni in un’area vasta, non la certezza che si verifichino in un punto o in un altro. Anche gli allagamenti causati da rotture di argini sono eventi difficilmente prevedibili.

Come comportarsi

La fase di attenzione può essere aperta in seguito all’emanazione di un avviso di criticità idrogeologica ed idraulica ordinaria o moderata o, anche in assenza di allerta, a seguito di segnalazioni specifiche.

Il sistema di protezione Civile monitora costantemente la situazione ed effettua controlli, verifiche dei mezzi e del personale disponibile per le eventuali esigenze e dispone interventi se necessari.

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Tenersi informati mediante l'ascolto della radio, delle reti televisive locali, lettura del sito e dei social network istituzionali sulle criticità previste sul territorio e sulle misure adottate dal proprio Comune.

La fase di pre-allarme fa seguito all’emissione di un’allerta arancione o rossa o per criticità emerse nel territorio comunale.

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Tieniti informato mediante l'ascolto della radio, delle reti televisive locali, lettura del sito e dei social network istituzionali sulle criticità previste sul territorio e sulle misure adottate dal tuo Comune.

Non dormire nei piani seminterrati ed evita di soggiornarvi.

Proteggi i locali che si trovano al piano strada e chiudi le porte di cantine, seminterrati o garage solo se non ti esponi a pericoli.

Salvaguardare i beni collocati in locali allagabili, solo se in condizioni di massima sicurezza.

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Se ti devi spostare, valuta prima il percorso ed evita le zone allagabili.

Valuta bene se mettere al sicuro l’automobile o altri beni: può essere pericoloso.

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Condividi quello che sai sull’allerta e sui comportamenti corretti.

Verifica che la scuola di tuo figlio sia informata dell’allerta in corso e sia pronta ad attivare il proprio piano di emergenza.

Preparare una borsa con indumenti ed effetti personali da portare con sé, ricordando che non ci si assenterà molto da casa.

Se sei in un luogo chiuso

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Se si risiede ai piani bassi in zone inondabili, occorre rinunciare a mettere in salvo qualunque bene o materiale e trasferirsi immediatamente in ambiente sicuro.

Eventualmente chiedere ospitalità ai vicini dei piani superiori.

Non uscire assolutamente per mettere al sicuro l’automobile.

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Aiuta gli anziani e le persone con disabilità che si trovano nell’edificio.

Evitare l’ascensore: si può bloccare.

Evitare la confusione, fare il possibile per mantenere la calma, rassicurare coloro che sono più agitati, aiutare le persone inabili e gli anziani.

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Chiudi il gas e disattiva l’impianto elettrico. Non toccare impianti e apparecchi elettrici con mani o piedi bagnati.

Non bere acqua dal rubinetto: potrebbe essere contaminata.

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Limita l’uso del cellulare: tenere libere le linee facilita i soccorsi.

Tieniti informato su come evolve la situazione e segui le indicazioni fornite dalle autorità.

Se sei all’aperto

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Allontanati dalla zona allagata: per la velocità con cui scorre l’acqua, anche pochi centimetri potrebbero farti cadere.

Raggiungi rapidamente l’area vicina più elevata, o sali ai piani superiori di un edificio, evitando di dirigerti verso pendii o scarpate artificiali che potrebbero franare.

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Non cercare di attraversare una corrente dove l'acqua è superiore al livello delle ginocchia e fare attenzione a dove si cammina: potrebbero esserci voragini, buche, tombini aperti ecc...

Evitare di intasare le strade andando a prendere i propri figli a scuola: i ragazzi sono al sicuro, perchè ogni scuola è dotata di un piano per la gestione dell'emergenza.

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Evita di utilizzare l’automobile. Anche pochi centimetri d’acqua potrebbero farti perdere il controllo del veicolo o causarne lo spegnimento: rischi di rimanere intrappolato.

Se tuttavia vi trovate in auto, non tentate di raggiungere comunque la destinazione prevista, è opportuno invece trovare riparo presso lo stabile più vicino e sicuro o l’area vicina più elevata.

Ricordarsi che è molto pericoloso transitare o sostare lungo gli argini dei corsi d'acqua, peggio ancora nei sottopassaggi o sopra ponti o passerelle per vedere la piena.

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Usare il telefono ed il cellulare solo per casi di effettiva necessità per evitare sovraccarichi delle linee telefoniche: tenere libere le linee facilita i soccorsi.

Tieniti informato su come evolve la situazione e segui le indicazioni fornite dalle autorità.

Una volta raggiunta la zona sicura (area di attesa prestabilita), prestare la massima attenzione alle indicazioni fornite dalle autorità di protezione civile, attraverso radio, TV o automezzi ben identificabili della Protezione Civile.

Prima di abbandonare la zona di sicurezza, accertarsi che sia dichiarato ufficialmente il CESSATO ALLARME.

Informazioni aggiuntive

Cosa fare dopo l'alluvione
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Segui le indicazioni delle autorità prima di intraprendere qualsiasi azione, come rientrare in casa, spalare fango, svuotare acqua dalle cantine ecc.

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Non transitare lungo strade allagate: potrebbero esserci voragini, buche, tombini aperti o cavi elettrici tranciati. Inoltre, l’acqua potrebbe essere inquinata da carburanti o altre sostanze.

Fai attenzione anche alle zone dove l’acqua si è ritirata: il fondo stradale potrebbe essere indebolito e cedere.

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Verifica se puoi riattivare il gas e l’impianto elettrico. Se necessario, chiedi il parere di un tecnico.

Prima di utilizzare i sistemi di scarico, informati che le reti fognarie, le fosse biologiche e i pozzi non siano danneggiati.

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Prima di bere l’acqua dal rubinetto assicurati che ordinanze o avvisi comunali non lo vietino; non mangiare cibi che siano venuti a contatto con l’acqua dell’alluvione: potrebbero essere contaminati.

Cosa devi sapere?

Sapere se la zona in cui vivi, lavori o soggiorni è a rischio alluvione ti aiuta a prevenire e affrontare meglio le situazioni di emergenza. Ricorda:

  • è importante conoscere quali sono le alluvioni tipiche del tuo territorio
  • se ci sono state alluvioni in passato è probabile che ci saranno anche in futuro
  • in alcuni casi è difficile stabilire con precisione dove e quando si verificheranno le alluvioni e potresti non essere allertato in tempo
  • durante un’alluvione, l’acqua può salire improvvisamente, anche di uno o due metri in pochi minuti
  • alcuni luoghi si allagano prima di altri. In casa, le aree più pericolose sono le cantine, i piani seminterrati e i piani terra; all’aperto, sono più a rischio i sottopassi, i tratti vicini agli argini e ai ponti, le strade con forte pendenza e in generale tutte le zone più basse rispetto al territorio circostante
  • la forza dell’acqua può danneggiare anche gli edifici e le infrastrutture (ponti, terrapieni, argini) e quelli più vulnerabili potrebbero cedere o crollare improvvisamente
Come ridurre il rischio

Anche tu, con semplici azioni, puoi contribuire a ridurre il rischio alluvione:

  • rispetta l’ambiente e se vedi rifiuti ingombranti abbandonati, tombini intasati, corsi d’acqua parzialmente ostruiti ecc. segnalalo al Comune
  • chiedi al tuo Comune informazioni sul Piano di protezione civile per sapere quali sono le aree alluvionabili, le vie di fuga e le aree sicure della tua città: se non c’è, pretendi che sia predisposto, così da sapere come comportarti
  • individua gli strumenti che la Regione utilizza per diramare l’allerta e tieniti costantemente informato sulle azioni intraprese dal tuo Comune
  • assicurati che la scuola o il luogo di lavoro ricevano le allerte e abbiano il proprio piano di emergenza per il rischio alluvione
  • se nella tua famiglia ci sono persone che hanno bisogno di particolare assistenza verifica che nel Piano di protezione civile comunale siano previste misure specifiche
  • evita di conservare beni di valore in cantina o al piano seminterrato
  • assicurati che in caso di necessità sia agevole raggiungere rapidamente i piani più alti del tuo edificio
  • tieni in casa copia dei documenti, una cassetta di pronto soccorso, una torcia elettrica, una radio a pile e assicurati che ognuno sappia dove siano
  • impara quali sono i comportamenti corretti in caso di allerta, durante un’alluvione e subito dopo
COME FUNZIONA L’ALLERTAMENTO?

Le previsioni dei fenomeni meteorologici e dei loro effetti al suolo sono raccolte e condivise dalla rete dei Centri funzionali, cardine del Sistema di allertamento nazionale gestito dal Dipartimento della Protezione Civile, le Regioni e le Province Autonome.

Sulla base di queste informazioni, ciascuna Regione e Provincia Autonoma valuta le situazioni di pericolo che si potrebbero verificare sul proprio territorio e, se necessario, trasmette le allerte ai sistemi locali di protezione civile.

Spetta poi ai Sindaci attivare i Piani di protezione civile, informare i cittadini sulle situazioni di rischio e decidere quali azioni intraprendere per tutelare la popolazione.

Per approfondimenti visita la sezione “Allertamento meteo-idro” sul sito www.protezionecivile.gov.it

Piano di emergenza

Conosci il Piano di Emergenza

Il piano individua le procedure di intervento da attuarsi in caso di emergenza, in particolare nelle aree classificate a elevato rischio idrogeologico (R4) a seguito delle perimetrazioni richieste alle Autorità di Bacino Nazionale, Interregionali ed alle Regioni e dal decreto-legge 180/98 (legge di conversione n° 267/98).

Queste aree interessano diverse zone del territorio del Comune

Il piano pertanto:

  • Definisce le attivazioni degli interventi di protezione civile;
  • Individua le strutture operative (art. 11 L. 225/92), gli Uffici comunali, le Società eroganti pubblici servizi che devono essere attivate;
  • Fissa le procedure organizzative da attuarsi nel caso dell’evacuazione delle zone ad elevato o molto elevato rischio idrogeologico del territorio.

Nel piano sono indicati i comportamenti corretti da seguire da parte della cittadinanza per ogni fase e le aree sicure dove recarsi in caso di emergenza.

Contatti e info

Contatti e info

C.O.C. CENTRO OPERATIVO COMUNALE TRECASTELLI

C/O Scuola Infanzia Brugnetto di Trecastelli via Pio IX° n. 6

C/O Sede Comunale via Castello n. 1 Ripe di Trecastelli

C/O Sede Gruppo Protezione Civile Trecastelli – via Marco Polo snc Passo Ripe di Trecastelli

 

Centralino Tel. 0717959201

Reperibilità in caso di apertura C.O.C. Tel. 3318588231

comune@comune.trecastelli.an.it

Protezione Civile Regione Marche: http://www.regione.marche.it/Regione-Utile/Protezione-Civile

Data Modifica:

16/04/2024, 11:13

Piani di emergenza